per dimezzare il numero dei Parlamentari ed eliminare il diritto all'indennità pensionistica dopo soli 60 mesi di attività Parlamentare
                    Per: Al Presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta e p.c. al presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, e p.c al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
					                    
                    Al Presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta e p.c. al presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, e p.c al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
 
 Per i poteri conferiti al popolo dall'art. 1 della Costituzione (Sovranità assoluta), esercitandoli nelle forme e nei limiti previsti, i cittadini firmatari della presente petizione chiedono: 
 - nel rispetto dei diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, che la Repubblica Italiana riconosce e garantisce nell'art 2 della Costituzione. - in ottemperanza di quanto previsto dall'arti. 3 della Costituzione che stabilisce compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impedendo il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese un immediato provvedimento volto a dimezzare il numero di Parlamentari e l'immediata eliminazione del diritto all'indennità pensionistica dopo soli 60 mesi di attività parlamentare. La Repubblica Italiana ha il dovere di garantire una condizione economica adeguata a far fronte alle comuni necessità dei cittadini e di restituire il diritto al lavoro riconosciuto nell'Art. 4 della costituzione nel quale la Repubblica si è impegnata a promuovere le condizioni che rendono effettivo questo diritto. I Cittadini sottoscrittori della presente petizione, in assenza di un esito veloce e positivo e di tutti gli interventi atti a garantire un graduale ed efficace abbattimento del debito pubblico, non esiteranno a fare ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'uomo.  
                    
                    
					
 
                    
                    
                    
                                         
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                    Firmato la petizione 
                    300.675
                    Persone
                     
                                                            
                    
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