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In favore dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici

Per: Ministro per i Beni e le Attività culturali, Presidente Regione Campania

Alla c. a. del ministro per i Beni e le Attività culturali, Lorenzo Ornaghi, e del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro

Illustre Ministro,
Illustre Presidente,

la Biblioteca dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, messa insieme da Gerardo Marotta in mezzo secolo di pazienti ricerche presso fondi librari e antiquari in tutta Europa, costituisce il nucleo fondamentale dell'Istituto fondato nel 1975 a Roma, nella sede dell’Accademia dei Lincei, da Enrico Cerulli, Elena Croce, Pietro Piovani, Giovanni Pugliese Carratelli e Gerardo Marotta, che ne è anche il presidente. La Sovrintendenza ai beni librari della Regione Campania ha riconosciuto nel 2008 il valore di questa raccolta, che oggi conta circa trecentomila opere, dichiarando che essa «presenta i segni di uno sforzo ragionato di gestione e sviluppo, frutto, non di casuale sedimentazione, ma delle attività di studio, ricerca e formazione promosse dall'Istituto di appartenenza». La delibera, attestando «il grande valore bibliografico e culturale» della biblioteca, decreta «la necessità di salvaguardarne l'inscindibile legame con l'Istituto di emanazione» e «l'opportunità e l'utilità sociale di predisporne le migliori condizioni di fruizione pubblica».

Fu in questo spirito che la Regione, già nel 2001 con delibera n. 6039, individuò come sede della biblioteca i locali dell'ex-CONI in Piazza Santa Maria degli Angeli n. 1, a pochi passi da Palazzo Serra di Cassano, sede dell'Istituto, al fine di garantire la necessaria vicinanza tra la biblioteca e il luogo in cui quotidianamente si svolge un'intensa attività di seminari, così da assicurare la fruibilità del patrimonio librario al vasto pubblico di studiosi e ricercatori. Venne dunque formulato un progetto che, tenendo conto dei locali disponibili e dello spazio occupato dai volumi, consentisse, attraverso un sistema di scaffalature compatte, una sistemazione adeguata, congrua e razionale della raccolta.

Tuttavia, inspiegabilmente, l’attuale Giunta regionale emana nel 2011 un nuovo atto che opera una radicale inversione di rotta rispetto al complesso processo iniziato dieci anni prima: con la delibera n. 283 si inseriscono due elementi che minacciano di stravolgere letteralmente il progetto originario per cui erano stati stanziati anche specifici fondi europei. Viene difatti prospettata per i locali individuati l'utilizzazione «come fondo iniziale dei volumi che obbligatoriamente vengono trasmessi in copia alla Regione Campania da editori e aziende tipografiche allorquando pubblicati» e l'attivazione di una «Biblioteca pubblica “a scaffale aperto”». Ciò significherebbe non solo sfregiare l'armonica razionalità interna della raccolta dell’Istituto, che la rende specchio di una dimensione culturale internazionale, con l'inserimento di un fondo avente come unico criterio quello dell'appartenenza geografica regionale, ma significherebbe soprattutto impedire materialmente l'allocazione della biblioteca dell'Istituto, la cui dimensione è tale da occupare per intero lo spazio dei locali e solamente qualora sia rigorosamente seguito il progetto delle scaffalature compatte.

L'estenuante lentezza e l'infelice esito di questo processo testimoniano la trascuratezza con cui è stato considerato negli ultimi anni l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che secondo l'UNESCO non ha termini di paragone nel mondo e che oggi, privato dei fondi necessari al suo pieno funzionamento, rischia di dover chiudere. È inaccettabile assistere a questo avvilimento dell'Istituto e alla sepoltura della sua biblioteca in un triste deposito, un ex capannone industriale di Casoria, per opera della miopia e dell'inerzia ostinata di alcuni dirigenti amministrativi.

Chiediamo, pertanto, che la Regione revochi la delibera del 21 giugno 2011 e ripercorra con urgenza la strada tracciata dalle delibere dell’amministrazione Bassolino e della Sovrintendenza bibliografica regionale, aprendo finalmente al pubblico un grande patrimonio librario, e che, su sollecitazione del Ministero dei Beni culturali, il Governo presenti un disegno di legge al Parlamento diretto a garantire un finanziamento stabile per l'Istituto che consenta di ripianare gli oneri finanziari derivati dal ritardo, quando non dal venir meno per alcuni anni, degli stessi contributi, e che permetta il pieno svolgimento delle sue attività di ricerca e della sua funzione civile.

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Read and sign the petition in English: [collegamento]

Attn.: the Minister for Heritage and Cultural Activities, Lorenzo
Ornaghi, and the President of the Region of Campania, Stefano Caldoro

Honourable Minister,
Honourable President,

The Library of the Italian Institute for Philosophical Studies was
assembled by Gerardo Marotta during a half century of painstaking
research in library and rare-book collections throughout Europe. It
constitutes the essential core of the Institute, founded in Rome in
1975, at the headquarters of the Accademia dei Lincei by Enrico Cerulli,
Elena Croce, Pietro Piovani, Giovanni Pugliese Carratelli and Gerardo
Marotta, who is also its president. The Regional board of Campania for
bibliographic heritage recognized the importance of this collection in
2008, which presently holds about three hundred thousand works, stating
that it "clearly manifests a critical endeavour in its management and
development; it is not an accidental production, but the result of the
study, research and formation promoted by the Institute to which it
belongs." It sanctions the project, acknowledging the library’s
"important bibliographic and cultural value", upholds "the obligation to
safeguard the inseparable link with the Institute that created it" and
"the desirability and social benefit in establishing the best conditions
possible for public use".

It was in this spirit that the Regional government, back in 2001, by
means of resolution no. 6039, selected the premises of the former CONI
in Piazza Santa Maria degli Angeli n. 1 as the site of the library, only
a few steps away from the Palazzo Serra di Cassano, seat of the
Institute. The location was chosen in order to ensure the necessary
proximity between the library and its Institute, where the sustained
activity of daily seminars takes place, thus securing access to the
library resources for the large community of scholars and researchers.
Therefore, a project was formulated which, taking into account the
available area and the space that the volumes would occupy, permitted,
through a system of compact shelving, an apt disposition of the
collection, meeting the requirements of its users and made in accordance
with a suitable methodology.

Nevertheless, the current Regional government issued inexplicably a new
bill in 2011, which radically reverses the complex process started ten
years earlier: through resolution no. 283, two factors literally
threaten to overturn the original project for which specific European
funds were also allocated. Indeed, it has been proposed to use the
aforementioned premises "as the initial holding for the copies of books
that are compulsorily sent to the Region of Campania by publishers and
printing companies" and the launch of a "Public library with open access
to shelves." This would entail not only defacing the internal harmonic
coherence of the collection of the Institute, which makes the library an
exemplar of an international cultural dimension, through the insertion
of a collection of books whose sole standard is a shared publication in
a specific geographical region, but it would above all else physically
prevent the disposition of the holdings of the library of the Institute,
whose size is such as to occupy the entire space of the premises, even
though the use of compact shelving is strictly followed.

The enervating inertia and the unfortunate outcome of this process
testify to the negligent disregard for the Italian Institute for
Philosophical Studies in recent years, which, the UNESCO has noted, is
unrivalled worldwide, yet, deprived of the money needed for its full
operation, presently risks having to close its doors. It is unacceptable
to stand aside and witness the debasement of the Institute and the
burial of its library in a sorry deposit, a former warehouse in Casoria,
through the short-sighted work and wilful inaction of a few
administrative overseers.

We ask, therefore, that the Regional government should revoke the
decision of June 21, 2011 and with all speed retrace the path outlined
by the decisions of the Bassolino administration and the Regional board
of Campania for bibliographic heritage, finally making accessible to the
public a great bibliographic patrimony, and further ask, that, at the
request of the Ministry of Cultural Heritage, the Government present a
bill in Parliament intended to ensure stable funding for the Institute
which would enable it to recover from the financial costs arising from
the delay, not to mention the absence for several years, of said
funding, so as to consent the full implementation of its research
activities, thus fulfilling its civil function.

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Lege provocationem Latine conscriptam eamque subsigna:[collegamento]

Institutum quoddam exstat, cuius opera Urbi Neapoli principatus in
philosophia iure meritoque datus est, cuiusque auspicio ducentae
studiorum sedes sunt in Italia meridiana conditae.

Id iam septem et triginta annos praesidio fuit studiosae iuventuti,
cuius munificentiae patrocinio longe plus quam tria milia iuvenum olim
usi sunt hodieque testimonium praestant.

Id etiam eorum qui nunc artes doctrinasque profitentur clarissimum
quemque in suis aedibus hospitem habuit, cum circiter quadraginta milia
seminariorum usque adhuc sint ibi celebrata.

Ex eo alia instituta in Germaniam, in Austriam, in Galliam manavere
studiorum affinitate consociata.

Ex eius bibliotheca, in qua trecenta milia voluminum continentur,
complures aliae sunt magnis elargitionibus locupletatae.

Ibi tria milia operum et quadringenta typis mandata; ibi duo et viginti
milia acroasium doctorum virorum, qui saeculo proxime praeterito maxime
claruerunt, vocibus in taeniis incisa; ibi denique, cum summis auspiciis
tum primorum coetus Europaei, tum etiam Ordinis Nationum Unitarum atque
illius consociationis vulgo UNESCO nuncupatae, Encyclopaedia
Philosophiae Audivisifica iam triginta annos conficitur, opus quidem
insignis futuri providentiae, quae nostrorum temporum novitatem cultui
humanitatique magna cum utilitate subiecit.

Praesules autem coetus, c.n. UNESCO de eo instituto adeo bene senserunt,
ut “nullum ei par inveniri” faterentur, “vel si in toto terrarum orbe
perquisiveris”. “Ope huius instituti –inquiunt– fit ut Neapoli bonae
artes suum habeant verum domicilium.”

In eo utique “quidquid eminentis ingenia nostri aevi protulere, cum Urbi
Neapoli, tum cunctae Italiae colitur, fovetur, exhibetur,” ut bene dixit
Paulus ille Ricoeur.

Ceterum eius conditor, Gerardus Marotta, patronus causarum atque de
cultu cum primis bene meritus, ob innumera quae contulit beneficia est
publicis praemiis honestatus, quorum titulus a senatu Europaeo honoris
causa delatus, praemia a Goethe et a Petro Magnifico nuncupata, et
receptio in Legionem honoris Rei Publicae Francogallorum, quaedam tantum
sunt, quae de acervo desumpta memoramus.

Quae cum ita sint, Institutum Italicum philosophiae studiis provehendis
suo merito honore decorandum esse existimamus idque omnibus votis
petimus, ut, sumptibus publicis ex consulto designatis, ea laude floreat
quae eminentissimis institutis in Italia sitis contigit, sicut Academiae
Lynceorum et Academiae a Furfure (vulgo della Crusca) nuncupatae.

Nos quidem, fisi Magistratus et senatum nostris precibus haudquaquam
defuturos, una cum Iacobo Derrida ita praedicare audemus: ‘fore olim
clarum ac manifestum quantum Gerardus Marotta prospexerit, idque pro
temporibus nostris quam provide.’


PRIMI FIRMATARI

Remo Bodei
Alberto Burgio
Gaetano Calabrò
Luciano Canfora
Giulietto Chiesa
Gianni Ferrara
Paolo Maddalena
Aldo Masullo
Ugo Mattei
Aldo A. Mola
Tomaso Montanari
Franco Roberti
Stefano Rodotà
Roberto Saviano
Salvatore Settis
Gianni Vattimo
Gustavo Zagrebelsky



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