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Dei Mercati Contadini in ricordo di Silvio, il mugnaio buono ucciso all'asta

Per: Primo Ministro, componenti del Governo, Ministro dell' Agricoltura, Presidente della Regione Lazio, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Amministratore Unico di Arsial, Sindaci dei Comuni del Lazio, Presidenti ed amministratori delle Regioni, Organizzazioni di categoria, Operatori ed Associazioni del comparto agricolo e dell'artigianato agroalimentare, associazioni utenti e consumatori, sindacati, cittadini

APPELLO IN RICORDO SILVIO, IL MUGNAIO BUONO UCCISO ALL’ASTA
La famiglia di Silvio Paoselli e l’AssociazioneKM0/Consorzio Agroalimentare di Filiera Corta e dei Mercati Agricoli, Mercato Contadino Castelli Romani e Capannelle ed il Circuito dei Mercati Contadini Coltivendo, in nome ed in rappresentanza di tutti i produttori aderenti e partecipanti, assieme a tutti i sottoscrittori del presente documento, rivolgono un appello ai rappresentanti di tutte le istituzioni pubbliche ed i soggetti in indirizzo affinché condividano e sottoscrivano il testo dell’ appello di solidarietà, di seguito riportato, nei confronti di Silvio, il mugnaio buono ucciso all’asta.
Silvio Paoselli, è il produttore del Mercato Contadino Castelli Romani e Capannelle morto recentemente in tragiche circostanze, dopo aver perso definitivamente il possesso del suo frantoio/mulino sperimentale “Mola di mezzo” di Contigliano, pignorato e messo all’asta dalla banca creditrice. Qualcuno, oltre al suo mulino, ha messo all’asta la vita stessa di Silvio.
Silvio ha perso ogni speranza e voglia di vivere dopo aver assistito, impotente e sgomento, non solo alla perdita del suo molino, ma anche allo smantellamento dei preziosi macchinari agricoli antichi che con amore e sacrificio aveva raccolto nella sua “casa dell’agricoltura” realizzata a Mola di Mezzo, nel reatino, nel corso di un’ intera vita spesa per dare esistenza al suo sogno: ricostruire la memoria di pratiche colturali ed artigianali antiche per coniugarle con le moderne tecniche agronomiche finalizzate al recupero dei grani antichi espulsi dai cicli produttivi dell’agroindustria.
Per questo progetto Silvio ha ancorato le sue sperimentazioni alle ricerche agronomiche in ambito cerealicolo svolte dall’Università di Perugia nei campi sperimentali del reatino. Senza mai perdere di vista “l’utente” finale a cui, il piccolo mago delle farine, dedicava, con grande successo, negli spazi messi a disposizione dai mercati contadini, le sue ricerche culinarie realizzate con le materie di cui aveva curato la coltivazione e la trasformazione.
La tragica parabola di Silvio sembra realizzare il disegno di un singolare destino individuale, ma in realtà assurge a caso emblematico di una grave crisi che ha investito tutto il settore primario.
Sono esasperati i piccoli produttori agricoli ed i piccoli trasformatori che in questo momento di crisi, schiacciati tra la tirannia della grande distribuzione e l’indifferenza
delle istituzioni, trovano uno sbocco alla loro crisi solo grazie al rapporto diretto con i consumatori, attraverso gruppi di acquisto e mercati di filiera corta autogestiti.
L’agricoltura familiare dei piccoli produttori e le lavorazioni degli artigiani del cibo di qualità non sono adeguatamente sostenute dalle istituzioni.
Si tratta di aziende il cui reddito dipende principalmente dalla vendita dei prodotti e non dai trasferimenti pubblici. Proprio per questo i soggetti del settore pubblico dovrebbero sostenere queste aziende almeno in questo grave momento di crisi in cui molti piccoli produttori rischiano, come Silvio, di perdere tutto, anche la propria vita.
La situazione è drammatica. Come lo è stato in molti altri paesi dove numerosi produttori agricoli ed artigiani del cibo si sono tolti la vita per aver perso il controllo dei mezzi di produzione.
Non esporremmo le cifre di una crisi nota ai più, che non ha bisogno di ulteriori rappresentazioni, né faremo appello alla mozione dei sentimenti.
Chiediamo solo, anche al fine di incanalare le energie di una protesta che potrebbe prendere sviluppi imprevedibili, che i rappresentanti delle istituzioni, partendo da Silvio e da un doveroso tributo al suo sacrificio, adottino al più presto, con l’obiettivo di contenere gli effetti di una crisi senza precedenti che ha investito il settore primario, le concrete e circostanziate iniziative che di seguito indichiamo:
1) innanzitutto la condivisione, tramite approvazione o sottoscrizione, del testo del presente documento da parte di tutti i soggetti pubblici e privati a cui lo stesso è stato fatto pervenire;
2) l’acquisizione del mulino/frantoio di Mola di Mezzo al patrimonio di Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura nel Lazio) al fine di impedirne un utilizzo diverso da quello per cui Silvio ha sacrificato la propria vita, realizzandone la trasformazione in fattoria didattica/casa dell’agricoltura per la conservazione e la trasmissione alle nuove generazioni della memoria delle pratiche materiali e culturali di un intero territorio a forte vocazione agricola;
3) la costituzione di un fondo di solidarietà e di un sistema di regole di salvaguardia a favore dei piccoli produttori agricoli che rischiano di perdere i propri beni aziendali nell’ambito delle procedure esecutive messe in atto da agenti della riscossione e banche private.
Il presente appello, sottoscritto dai proponenti e da tutti i soggetti firmatari aderenti, oltreché sostenuto da un comitato promotore appositamente costituito, viene indirizzato, in relazione ai diversi ambiti di competenza territoriale ed istituzionale, al
Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al Presidente del Consiglio Regionale, Daniele Leodori ed a Antonio Rosati, Amministratore unico di Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio.
Si chiede a tutti i soggetti istituzionali e della società civile, alle persone fisiche e giuridiche, ai soggetti d’impresa e degli organismi dell’universo no-profit, di recepire il presente documento mediante approvazione o sottoscrizione e di darne più ampia diffusione tramite social, reti sociali informali, il circuito della comunicazione sociale, parenti, amici.
Chiediamo al sistema dell’informazione e delle istituzioni di dare voce alla storia di Silvio ed alle sue ragioni, sprofondate, assieme al suo corpo, nel lago del Salto.
Per esprimere la propria adesione al presente appello basta una comunicazione via email ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
[email protected]
o con sms al seguente numero di cellulare (pregando di indicare anche un indirizzo email):
344 12 67 184
Si prega di indicare il proprio nome e cognome o la denominazione della propria organizzazione precisando “Sottoscriviamo l’appello” e, se possibile, i riferimenti di eventuali giornalisti ed operatori della comunicazione da raggiungere.
Il presente documento è stato redatto e proposto per la sottoscrizione dai soggetti promotori di seguito indicati:
I familiari di Silvio Paoselli, Elisa Di Gennaro presidente dell’AssociazioneKM0/Consorzio Agroalimentare di Filiera Corta e dei Mercati Agricoli, i Coordinatori del Circuito Mercati Contadini Coltivendo, Erminio Latini e Claudio Roncella, numerosi produttori e “consumatori” del Mercato Contadino Castelli Romani e Capannelle e degli altri mercati agricoli di vendita diretta.


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Dei Mercati Contadini in ricordo di Silvio, il mugnaio buono ucciso all'asta, per Primo Ministro, componenti del Governo, Ministro dell' Agricoltura, Presidente della Regione Lazio, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Amministratore Unico di Arsial, Sindaci dei Comuni del Lazio, Presidenti ed amministratori delle Regioni, Organizzazioni di categoria, Operatori ed Associazioni del comparto agricolo e dell'artigianato agroalimentare, associazioni utenti e consumatori, sindacati, cittadini è stato creato da: Mercati contadini Castelli Romani e Capannelle, Circuito Mercati Coltivendo, .
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